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"Medicine alternative" e leggende metropolitane? No, grazie

Il rifiuto della scienza, il ritorno alla natura, a ritmi e metodi "dolci", si è manifestato in campo medico con una enorme proliferazione di terapie e metodi genericamente etichettati come "alternativi". &Egraave; un fenomeno preoccupante, per l'importanza assunta e per i rischi cui espone, sicuramente peggiori di quelli che corre chi si limita a leggere l'oroscopo quotidiano. Non ci sono delle autentiche buone ragioni per preferire queste pratiche alternative, mentre esistono molti motivi per affidarsi alla medicina scientifica.

Chi propaganda le pratiche alternative spesso non si limita a vantare i grandi pregi e la efficacia delle cure "dolci" rispetto alle terapie ufficiali, ma fa una vera e propria opera di disinformazione per gettare discredito sulle conoscenze acquisite della scienza e della medicina; oppure, dove studi e ricerche non riescono a dare risultati certi e definitivi, per insinuare falsi dubbi e paure. Tutto ciò, naturalmente, al solo scopo di "portare acqua al proprio mulino". Ma le cose stanno diversamente da come pretendono i guru dell'olismo new age.


Il problema della sperimentazione animale

Su questo stesso sito la questione della cosiddetta "vivisezione" è ampiamente discussa, ma sulla rete esistono moltissimi siti che hanno affrontato lo stesso problema in un'ottica estremamente critica. All'epoca della prima stesura dei miei articoli (1997) le voci di chi spiega o giustifica parzialmente questa dura necessità erano estremamente rare, soprattutto in lingua italiana, ma oggi la situazione è cambiata:


Siti "scettici"

Il senso comune solitamente intende come "scetticismo" un atteggiamento negativo abituale nei confronti di qualunque verità. Eppure per molte persone essere "scettico" non significa essere "sistematicamente incredulo": "scettico" è chi, affidandosi al pensiero razionale, si arrende solo dinanzi all'evidenza dei fatti, e rifiuta perciò di lasciarsi convincere da una fede irrazionale, da credenze e superstizioni. Chiunque vuole può "credere" a quello che preferisce, ma se tali convinzioni vertono sul mondo reale, e vengono ammantate da un'aura di scientificità con la presentazione di presunte "prove" che le giustificano, ecco che intervengono gli scettici a dimostrare la realtà dei fatti.


L'astrologia, antica e moderna superstizione

L'idea di "prevedere" il proprio destino è tanto affascinante quanto fallace, e da tempi immemorabili ha convinto i creduloni a prestar fede agli oroscopi.
L'astrologia ha svolto un ruolo non secondario nella evoluzione del pensiero e della cultura in ere pre-scientifiche, ma la sua importanza è andata progressivamente scemando con l'avvento di un metodo di conoscenza che consentiva di controllare effettivamente le previsioni effettuate. Si trattava del metodo scientifico, che permetteva di guardare con un occhio nuovo al mondo, spazzando via credenze e superstizioni.

Oggi c'è ancora chi pretende di attribuire validità attuale a quella antica "scienza" degli astri, al di là della sua importanza esclusivamente storica. Nessuno meglio di chi getta il suo sguardo "moderno" alle stelle, perciò, ha il diritto di controbattere a queste pretese:


Controinformazione: le risposte razionali ai miti "New Age"

L'avvento dell'era dell'Acquario, preconizzata alla fine degli anni '60 dalla beat generation, non si è verificato; ma con la fine del millennio un diffuso sentimento di ritorno alla natura, ed un conseguente rifiuto della scienza e della tecnologia, si sono diffusi in larghi strati della popolazione. La gente si scopre appassionata di "misteri" che l'uomo moderno non ha saputo svelare: UFO, civiltà scomparse, angeli, alchimia, conoscenze esoteriche per i soli iniziati. Oppure, più banalmente, la gente demonizza ciò che non comprende, gli oggetti e i poteri "magici" di una scienza che rifiuta: i telefonini, le biotecnologie, l'energia nucleare, le vaccinazioni. Nessuno di costoro ammette di essere un fanatico "New Age", anzi, tutti combattono il concetto stesso di fanatismo: salvo poi chiudere gli occhi davanti all'evidenza e portare avanti una battaglia ormai prevalentemente ideologica contro la conoscenza scientifica e il pensiero razionale.


Controinformazione: le sette

Questo clima di fine millennio ha prodotto anche dei fanatici. C'è chi, incapace di riconoscersi nei possibili valori che la nostra società offre, decide di abbracciare radicalmente un nuovo stile di vita, un nuovo sistema di credenze, nuove gerarchie di valori, e diviene adepto di una setta. In Italia questo fenomeno, seppure limitato, è stato oggetto di una indagine del Ministero degli Interni, che ha pubblicato un rapporto sui diversissimi movimenti presenti in Italia. Uno dei più importanti è rappresentato da Scientology.


Controinformazione: creazionismo ed evoluzionismo

Il fanatismo, quello religioso, finisce sempre per condurre ad eccessi. Può sembrare strano agli occhi di una persona dotata di buonsenso che ci sia gente capace di credere fermamente che l'insegnamento della Bibbia sull'origine del mondo e delle specie possa essere inteso alla lettera. Eppure, soprattutto negli Stati Uniti d'America, movimenti religiosi fondamentalisti pretendono pari dignità di insegnamento nelle scuole alla dottrina che prevede che animali e piante sono stati direttamente creati da Dio qualche migliaio di anni fa, che i fossili sono una specie di scherzo, che la donna sia stata formata da una costola di Adamo. Ma spesso anche persone dotate di buonsenso ignorano in cosa consista effettivamente la teoria darwiniana della evoluzione delle specie, e pongono qualche resistenza all'idea che "l'uomo discende dalla scimmia". La teoria di Darwin afferma, in realtà, che uomo e scimmie hanno nel passato un antico progenitore in comune; per altri chiarimenti, e anche per conoscere le pretese dei creazionisti, si può visitare un sito dove sono esposte le critiche all'evoluzionismo e le risposte della scienza.


I newsgroup di medicina

Da questa pagina si può partire alla esplorazione di questa realtà, cercando informazioni dedicate sia ai "pazienti" sia più specificatamente tecniche, su svariati argomenti di biologia e medicina, scoprendo, come nei blog e nei social networks, la dimensione "interattiva" di queste risorse.