Dal sito ufficiale dell'Associazione Nazionale Dentisti Italiani
Circolare n.38.975.P
Roma, 19 settembre 1997
Prot.2256.97.sc
A TUTTI I PRESIDENTI DEI CONSIGLI
REG.LI E DELLE SEZIONI PROV.LI ANDI
A TUTTI I COMPONENTI IL
CONSIGLIO DI PRESIDENZA ANDI
LORO SEDI
Oggetto: Amalgama
Cari Colleghi,
Il lavoro che trovate nelle pagine accluse vuole essere
un semplice ma esauriente supporto-guida per poter
rispondere, con un valido supporto scientifico, alle
numerose domande che tutti i Soci stanno ricevendo dai
pazienti dopo la recente trasmissione su RaiTre di un
servizio sulla presunta tossicità dell'amalgama
che ha poi provocato un susseguirsi di interventi
attraverso tutti i mass media sia livello locale che
nazionale.
Il collega Giorgio Tessore di Torino, docente di
conservativa e vice presidente dell'ANDI Torino,
è stato prontissimo nel fare una summa delle
conoscenze sull'argomento, mettendocele a disposizione
perchè fossero eventualmente diffuse. Io credo
che questo testo possa essere estremamente utile se
inviato a tutti i soci perchè lo utilizzino per
rassicurare i propri pazienti.
Da parte mia lo ringrazio per la sua
disponibilità e collaborazione per il supporto
che ha voluto offrire all'Associazione.
Non sto ora a dirvi quello che penso di quella
trasmissione in cui anche la mia intervista è
stata ampiamente rimaneggiata per essere di avallo alla
tesi da dimostrare; stiamo comunque esercitando
pressioni perchè il ministero della
Sanità intervenga (e noi ci siamo messi a sua
disposizione come tecnici del settore) per ottenere una
informazione corretta che smentisca quanto
scorrettamente affermato in quella trasmissione.
E ci muoveremo anche perchè il comportamento dei
colleghi sia... deontologicamente corretto.
D'altra parte ritengo che un nostro intervento diretto,
da arrabbiati, sui mass media, ove pur fosse possibile
ottenerlo, ci vedrebbe dipinti ancora una volta come
sfruttatori della società impegnati a difendere
i nostri 'sporchi' interessi. Invece quello che devono
comprendere tutti è che noi siamo impegnati
esclusivamente a difendere l'interesse dei pazienti
perchè siamo convinti che l'amalgama è
tuttora, per i quadranti posteriori, un materiale
sicuro sotto tutti punti di vista.
Anche perchè, se dovessimo rifare tutte le
otturazioni in amalgama, si aprirebbe, per una
professione in crisi, un mercato di circa 24 mila
miliardi -e scusatemi se è poco- mentre il
Ministero della Sanità dovrebbe preventivare un
esborso di qualche migliaio di miliardi per il solo
settore pubblico.
È bene allora cercare di trasferire anche
all'opinione pubblica questa evidenza delle cose,
cioè che noi difendiamo un interesse collettivo
e non un interesse nostro.
Cordiali saluti.
IL PRESIDENTE
(DR. LUIGI DALEFFE)
L'AMALGAMA D'ARGENTO È NOCIVA PER LA SALUTE DEI PAZIENTI?
di Giorgio Tessore - ANDI (Associazione Nazionale Dentisti Italiani)
L'amalgama d'argento è il materiale più
largamente usato dai dentisti di tutto il mondo per il
restauro dei denti posteriori. Si calcola che ogni anno
nel mondo vengano eseguiti 500 milioni di restauri con
questo materiale e 200 milioni nei soli Stati
Uniti.
L'amalgama di argento è una lega metallica
costituita da argento, stagno, rame, palladio, indio e
da una parte liquida, il mercurio.
Quando questi materiali vengono miscelati tra loro, si
forma un materiale plastico facilmente condensabile e
modellabile che indurisce completamente in circa due
ore.
In odontoiatria l'amalgama è usata con ottimo
successo da più di un secolo come materiale da
restauro per i denti cariati e negli ultimi vent'anni
la sua qualità è molto migliorata
diminuendo la quantità di mercurio ed
aggiungendo nuovi componenti che ne diminuiscono la
corrosione all'interno del cavo orale.
I pregi indiscussi di questo materiale sono: ottimo
sigillo marginale, facilità di utilizzo, lunga
durata, lunga esperienza clinica e basso costo del
restauro finale.
I difetti sono: un colore che non si mimetizza con il
dente, da cui il termine popolare di 'piombatura'; la
necessità di eseguire preparazioni di
cavità ritentive ed in un certo senso
demolitive, in quanto l'amalgama non possiede la
capacità di legarsi alla struttura dentale, ed
infine una potenziale tossicità dovuta al
mercurio.
La questione della pericolosità di questo
materiale per la salute è vecchia quasi quanto
il materiale stesso ed ha portato i ricercatori a
sviluppare su questo argomento una vastissima
letteratura scientifica. I rischi per i pazienti ed
operatori sanitari sono legati in massima parte alla
possibile inalazione ed ingestione di mercurio durante
l'esecuzione dei restauri o la loro rimozione.
Durante queste manovre, il paziente può
efficacemente essere protetto da una speciale barriera
di gomma - chiamata 'diga' - che isola i denti dal
resto del cavo orale. Il mercurio, una volta legato
agli altri metalli, è dimostrato essere stabile
e liberato nel cavo orale in quantità
assolutamente trascurabili per la salute.
Un lavoro scientifico pubblicato in Germania nel 1995,
che tratta di una nuova tecnica messa a punto per
misurare la quantità di vapori di mercurio
presenti nel cavo orale e nella saliva, ha accertato
che la quantità di mercurio dovuta alle
otturazioni non è pericolosa. Alle stesse
conclusioni sono giunti i ricercatori
dell'Università di Goteborg in una ricerca
pubblicata nel 1997.
La popolazione europea assume giornalmente con gli
alimenti circa 5-10 microgrammi di mercurio mentre fino
a 5 possono essere quelli liberati dalle otturazioni.
La somma dei due valori è di gran lunga
inferiore al valore accertato dall'Organizzazione
Mondiale della Sanità come quotidianamente
tollerabile pari a 30-40 microgrammi/giorno.
Studi scientifici molto accreditati di Ivanovic, 1989,
e Wirz hanno dimostrato che i pazienti portatori di
numerosi restauri in amalgama non presentano un tasso
di mercurio più elevato né nel sangue
né nelle urine rispetto a pazienti che non hanno
restauri in amalgama.
È importante considerare che gli abitanti di
isole o zone costiere (Giappone, Svezia, ecc.) con o
senza otturazioni in amalgama presentano a causa dl
frequente consumo di pesce, livelli di mercurio nel
sangue e nelle urine decisamente più elevati
degli abitanti delle zone continentali.
Il mercurio, se introdotto nell'organismo, può
svolgere un'azione tossica a livello dei sistemi
nervoso e renale; Baasch nel 1966 formulò
l'ipotesi che l'amalgama potesse essere la causa della
sclerosi multipla, ipotesi che, nonostante non sia
stata avvalorata fino ad oggi da alcuna delle numerose
ricerche scientifiche in proposito ed abbia ingannato
migliaia di pazienti, viene ancor oggi portata come una
evidenza della tossicità di questo
materiale.
L'Associazione per la sclerosi multipla ha preso
posizione invitando i propri soci a non farsi
sostituire i restauri sperando in un miglioramento.
L'avvelenamento cronico da mercurio in persone che sono
esposte per ragioni di lavoro a polveri e vapori di
mercurio può dare origine ad una patologia
multisintomatica con manifestazioni quali depressione,
ansia, irritabilità, cefalea, stanchezza,
perdita della memoria, difficoltà di
concentrazione, tremori.
I mass media, soprattutto nei paesi scandinavi, in
Germania, negli Stati Uniti, e più di recente
anche in Italia, hanno riportato notizie prive di serio
fondamento scientifico riguardo al rischio amalgama,
che spesso fanno riferimento ad articoli di vecchia
data successivamente smentiti da ricerche più
attente e sofisticate. La diffusione di falsi
allarmismi presso la popolazione è favorita
dalla medicina 'alternativa', dagli ecologisti, dalla
cattiva informazione e probabilmente anche
dall'industria, molto interessata a spingere materiali
sostitutivi molto più costosi e remunerativi
dell'amalgama.
Molto spesso la popolazione, i pazienti ed addirittura
i responsabili della salute pubblica vengono
'disinformati' da questa campagna che, facendo notizia
e scandalo, fa gola alla stampa ed alla televisione,
dove a volte scrivono e compaiono personaggi che si
presentano come 'esperti', ma che in realtà non
sono di alcuna caratura scientifica.
In Germania il dott. Daunderer è apparso
numerose volte in televisione e le sue argomentazioni
sull'avvelenamento dell'organismo da parte delle
otturazioni in amalgama sono state spesso riportate da
giornali e riviste creando sgomento e incertezza nella
popolazione. Le sue conclusioni, dopo essere state
attentamente vagliate da un gruppo di esperti e dai
tossicologi dell'Università di Erlangen, sono
state giudicate infondate in quanto realizzate con una
metodica errata ed in una certa misura addirittura in
malafede. (Schiele e Kroncke, 1989).
Una recentissima, interessante ricerca svedese del
prof. Bratel e collaboratori dell'Università di
Goteborg si è svolta su un gruppo di 50 pazienti
che lamentavano disturbi comuni, quali ansietà,
astenia e depressione, che essi correlavano con dei
restauri in amalgama presenti nelle loro bocche.
Questo gruppo di persone fu paragonato ad un gruppo
campione simile al primo per età, sesso e luogo
di residenza. Ad entrambi i gruppi furono eseguiti
esami di sangue, urine ed una visita psichiatrica. Le
conclusioni pubblicate sull'European Journal of Oral
Science, in accordo con una precedente ricerca di
Hampf, sono state che i livelli di mercurio in entrambi
i gruppi erano uguali e che il 70% dei pazienti che
avevano sintomi avevano una patologia psichiatrica.
Riteniamo di grande importanza far conoscere alla
popolazione quale sia la vera posizione del mondo
scientifico internazionale e dei principali enti
mondiali proposti alla sanità pubblica di fronte
al rischio amalgama.
Negli Stati Uniti, l'Assistant Secretary for Health ha
costituito nel 1991 un comitato di ricerca che ha
vagliato ed analizzato circa 500 lavori e pubblicazioni
scientifiche riguardanti l'amalgama.
I risultati di questa ricerca, pubblicati nel 1995, non
evidenziano in alcun modo che le otturazioni in
amalgama siano nocive.
L'U.S. Public Health Service, tenuto conto del parere
del Ministero della Sanità e del Centro
Controllo e Prevenzione della Food and Drug
Administration, ha pubblicato su una rivista a
larghissima tiratura un articolo chiarificatore in
merito a fine di rassicurare sul rischio inesistente la
popolazione, allarmata dalle frequenti voci riportate
dai media riguardo ai pericoli del mercurio.
In Svizzera i direttori delle quattro Cliniche
Universitarie di Berna, Basilea, Ginevra e Zurigo hanno
risposto alle accuse contro i danni dell'amalgama
pubblicati su alcune riviste e giornali non scientifici
con un lavoro riassuntivo sul problema sostenendo che
l'amalgama può essere impiegata, tranne poche
eccezioni in pazienti allergici, come ottimo materiale
per otturazione nel settore posteriore.
Il prof. Wirz direttore del reparto di merceologia
dentale dell'Università di Basilea, che è
considerato il maggior esperto in Europa sul problema
ha pubblicato nel 1995 un articolo in difesa
dell'amalgama che ha avuto larga diffusione.
La Federation Dentaire Internationale durante i
congressi di Vancouver e di Budapest del 1994, dedicati
all'argomento, ha assolto l'amalgama ritenendola un
materiale valido ed economico e non ancora sostituito
da altri.
L'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) nel
1995 con la collaborazione dei suoi organi, Oral Health
Programme e Office of Global and Integrated
Environmental Health, insieme alla FDI ha pubblicato un
documento che conclude che i restauri in amalgama sono
sicuri ed economici e che lo svantaggio è di non
avere il colore dei denti.
Nel documento si legge anche che, per ragioni
ecologiche, in alcuni Stati vi sono o vi saranno delle
limitazioni all'uso dell'amalgama e che molto spesso
queste restrizioni sono state male interpretate dal
mass media che hanno suscitato ingiustificati timori
nella popolazione ed una grande richiesta di
sostituzione di restauri.
In Germania da quando sono iniziati gli attacchi
all'amalgama da parte degli ambientalisti è
stato fondato un centro di ricerca gestito dagli
Istituti universitari di Munster e di Erlangen che ha
tratto, dopo aver vagliato moltissimi lavori
scientifici e seguito centinaia di pazienti, comprese
200 gestanti, le seguenti conclusioni: non sono stati
riscontrati pericoli per la popolazione né per i
nascituri dall'uso dell'amalgama come materiale di
restauro mentre sono state invece riscontrate elevate
concentrazioni di Hg ematico come conseguenza di una
alimentazione ricca di pesce.
In Svezia, lo Swedish Medical Research Council, dopo un
accurato lavoro di ricerca, ha concluso che tutti i
materiali da restauro attualmente utilizzati sono
sicuri ed efficaci inclusi l'amalgama e le resine
composite.
Il governo svedese ha invece recentemente messo a punto
tramite il ministero dell'ambiente una serie di norme
al fine di limitare l'uso dell'amalgama come materiale
da otturazione. L'argomentazione principale è
ecologica in quanto si calcola che nella bocca degli
svedesi siano presenti da 40 a 60 tonnellate di
amalgama che andranno a finire in gran parte nei forni
crematori, con successiva liberazione di mercurio
nell'ambiente.
In Svezia si calcola che ogni anno circa 300 kg di Hg
vada nell'aria e da 200 a 400 Kg nelle condutture come
provenienza dagli studi odontoiatrici.
Materiali sostitutivi dell'amalgama con le medesime
caratteristiche di sigillo marginale, facilità
d'uso e basso costo non esistono ancora.
Materiali alternativi come l'oro o la ceramica sono
estremamente validi ma necessitano dell'opera del
laboratorio odontotecnico e di procedure più
complesse che portano ad avere restauri con un costo
finale di 5/6 volte più elevato.
Le resine composite, su cui la ricerca sta lavorando
moltissimo e molto stanno investendo le case
produttrici, hanno il pregio di potersi legare
tenacemente allo smalto dentale e di essere del colore
dei denti rendendo i restauri invisibili e quindi molto
graditi ai paziente, non sappiamo con certezza come si
comporteranno nel tempo, non sono ancora in grado di
sostituire l'amalgama in ogni occasione clinica e
comunque rendono i restauri nettamente più
costosi a causa del maggior tempo e cura che richiedono
per ottenere risultati soddisfacenti.
Non vi è dubbio che la comunità
odontoiatrica internazionale stia riducendo
drasticamente l'utilizzo dell'amalgama per eseguire le
otturazioni dei denti cariati ma ciò è
dovuto alle richieste estetiche sempre maggiori da
parte dei pazienti più che a serie ragioni di
tipo tossicologico. È significativo notare come
la maggior parte dei colleghi di tutto il mondo
continuino a far eseguire nelle proprie bocche ed in
quelle dei figli restauri in amalgama quando
necessario.
Esistono come ha rilevato la letteratura un certo
numero di pazienti patofobi o comunque particolarmente
influenzabili che preferiscono, anche dopo essere stati
correttamente informati, ricorrere a restauri
alternativi e potenzialmente meno tossici, devono
essere accontentati ma sconsigliati a sostituire
restauri in amalgama ancora perfetti con restauri in
altri materiali a meno che ciò possa essere
considerato come un placebo.
Giova ricordare ai lettori che la migliore otturazione
è quella che non è mai stata eseguita e
che la più efficace terapia è la
prevenzione.
Alcuni dei titoli bibliografici più significativi:
- J. Wirz "Die unbegründete Angst vor Amalgam" - Swiss Dent 13(4), 9-18, 1992 (Disponibile la traduzione italiana)
- FDI World Dental Federation, World Health Organisation "Consensus Statement on Dental Amalgam" - FDI WORLD July/August 1995
- L. Olstad, R.J. Holland 2 "Effect of placement of amalgam restorations on urinary mercury concentratoins" - Dent Res 69(9), 1607-1609, 1990
- K.R. Snapp. D.B. Boyer, L.C. Petterson, C.W. Svare "The contribution of dental amalgam to mercury in blood" - Dent Res 68(5), 780-785, 1989
- S. Cinelli, C. Del Colle, G.P. Ferronato: "Citotossicità dell'amalgama" - Dental Cadmos 12, 68-72, 1995
- R.J. Simonsen: "The amalgam controversy" - Quint Int 22(4), 241, 1991
- R.V. Katz: "The safety of dental amalgam: the classic problem of early questions and premature conclusions" - Quint Int 22(4), 243-246, 1991
- ADA: "Special report" - J Am Dent Assoc 122(1), suppl., 1990
- J.E. Dodes "Amalgam toxicity" - Operative dentistry 1988; 139 (1): 32-36
- J. Bratel, T. Haraldson, B. Meding, E. Yontchev, S-C Ohman, J-O Ottosson: "Potential side effects of dental amalgam restorations, an oral and medical investigation" - Eur J Oral Sci 105, 234-243, 1997
- J. Bratel, T. Haraldson, J.O. Ottosson: "Potential side effects of dental amalgam restorations, no relation between mercury levels in the body and mental disorders" - Eur J Oral Sci 105, 244-250, 1997